01 dic Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio
Dopo oltre trent’anni riapre al pubblico con una mostra “Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio” la basilica nel Foro Romano scoperta nel 1900 alle pendici del Palatino. La chiesa è stato oggetto di un complesso intervento strutturale, proseguito con il restauro delle pitture.
L’esposizione è “mostra” del monumento stesso, un’eccezionale testimonianza dello sviluppo della pittura romana e di tutto il mondo greco bizantino altomedioevale: l’iconoclastia, infatti, cancellò gran parte delle immagini sacre di quell’epoca.
La fase decorativa si è sviluppata in vari momenti e sovrapposizioni, testimoniate dalla parete definita “palinsesto” in cui sono identificabili sei strati di pittura: dal IV-V all’VIII secolo d. C.
La complessa stratificazione pittorica è resa più leggibile attraverso la tecnologia digitale: il video mapping usato per la prima volta al Foro Romano, restituisce in maniera immersiva le parti mancanti degli apparati decorativi delle due cappelle ai lati del presbiterio, e l’innovativo light mapping, isola i diversi strati del “palinsesto”, mentre la narrazione della storia dell’edificio e delle sue pitture è affidata a coinvolgenti apparati multimediali.
Selezionati ed eccezionali i prestiti in mostra: primo fra tutti l’icona della Madonna col bambino oggi nella chiesa di Santa Maria Nova (più nota come Santa Francesca Romana), dove era stata spostata dopo l’abbandono dell’antico edificio a seguito del terremoto. L’icona ritorna dove appariva ai fedeli fino al IX secolo.
La Basilica di Santa Maria Antiqua con la mostra “Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio” si trovano all’interno dell’area archeologica del Palatino.
Per accedere al sito è necessario acquistare il Biglietto combinato Colosseo, Foro e Palatino.
FORO ROMANO E PALATINO
16 min (1,4 km)
Piazza del Colosseo
Ingresso Cancello del Papa
+39 060608
SANTA MARIA ANTIQUA TRA ROMA E BISANZIO
dall’8 dicembre al 19 marzo, 2017
08:30 – 15:30 (ultimo ingresso) fino al 15 febbraio
08.30 – 16:00 dal 16 febbraio al 15 marso
08:30 – 16:30 dal 16 al 19 marzo
Info e Prenotazioni +39 06 399 67 700
La chiesa è situata nel Foro Romano, ai piedi del Palatino, in una serie di costruzioni in una zona che un tempo veniva considerata sede del Tempio di Augusto e che più recenti studi attribuiscono all’epoca di Domiziano, come ingresso e raccordo tra i palazzi imperiali sul Palatino e il Foro sottostante, dove probabilmente stazionava la guardia di pretoriani.
Quando nel 552 i Bizantini presero possesso di Roma probabilmente ripristinarono, oltre a mura e acquedotti, anche i vecchi palazzi imperiali e usarono un’aula rettangolare e l’antistante quadriportico per fondare una sorta di “cappella palatina” dedicata alla Madonna.
La chiesa, continuamente restaurata e abbellita da Martino I, Giovanni VII, Zaccaria, Paolo I e Adriano I, fu abbandonata dopo che un terremoto nell’847 fece franare sopra di essa parte dei palazzi sovrastanti.
Sui ruderi venne costruita nel XIII secolo una chiesetta, riedificata poi nel 1617 dal Longhi col titolo di Santa Maria Liberatrice.
Scavi fortuiti nel XVIII secolo, e più mirati alla fine dell’Ottocento, riportarono alla luce tracce degli antichi affreschi: si decise quindi di abbattere l’edificio del Longhi, che non aveva particolari meriti artistici, per riportare in vita la chiesa originale.
Santa Maria Antiqua è uno degli esempi più significativi dell’adattamento e della rifunzionalizzazione di un edificio pagano preesistente. Sulle sue pareti si conserva un’eccezionale raccolta di dipinti murali (circa 250 metri quadri), che vanno dal periodo di fondazione fino al secolo VIII. Sono testimonianze uniche, a Roma e al mondo, per la conoscenza dello sviluppo dell’arte altomedievale e bizantina. Infatti, quasi la totalità del patrimonio pittorico coevo, esistente nell’Impero Bizantino, andò distrutto durante l’Iconoclastia, che provocò la distruzione di un notevole patrimonio di arte sacra.
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