Toulouse Lautrec all’Ara Pacis
Con circa 170 opere provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest, arriva al Museo dell’Ara Pacis di Roma una grande mostra su Toulouse-Lautrec, il pittore bohémien della Parigi di fine Ottocento, che ripercorre l’attività dell’artista dal 1891 al 1900, poco prima della sua morte avvenuta a soli 36 anni.
Toulouse-Lautrec, Museo dell'Ara Pacis, Roma, Ara Pacis, Mostre, 2016
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Toulouse Lautrec all’Ara Pacis

MUSEO DELL’ARA PACIS
Toulouse Lautrec. La collezione del Museo di Belle Arti di Budapest

Dal 4 dicembre all’ 8 maggio 2016
Aperta tutti i giorni dale 9.30 alle 19.30. La biglietteria chiude un’ora prima.
Chiusa il 1° maggio

sito web ufficiale
biglietteria on line

Notti parigine
Rampollo di un’antica famiglia aristocratica del sud della Francia, nel 1881 Henri de Toulouse-Lautrec decide di diventare pittore. Ormai chiaro che il giovane non avrebbe potuto seguire le orme del padre a causa di una malattia genetica che lo aveva colpito alle ossa, la famiglia accetta di fargli proseguire gli studi d’arte a Parigi. Henri non ha difficoltà a inserirsi nel mondo libero e bohémien della Montmartre di quegli anni, in cui trova non solo una casa ma anche i temi ispiratori della sua arte, tra cui i principali luoghi della vita notturna parigina di fine secolo, i caffè-concerto e i cabaret (Al Moulin Rouge: La Goulue e sua sorella, 1892; L’inglese al Moulin Rouge, 1892; Caudieux, 1893).

Caudieux,  1893, Lithograph (in four colours) on wove paper
Budapest, Galleria Nazionale (Szepmuveszeti Muzeum) ©Museum of Fine Arts, Budapest 2015

Le dive
Uno dei segni tangibili e maggiormente conosciuti del culto delle celebrità di Lautrec è la pubblicità realizzata nel 1891 per il Moulin Rouge con La Goulue, una ballerina all’epoca molto popolare. Il successo di questo manifesto procura a Toulouse-Lautrec numerose commissioni permettendogli di entrare in contatto con gli interpreti più in voga del momento. Diviene buon amico del cantautore e cabarettista francese Aristide Bruant (1851-1925), e contribuisce a definire la figura del cantante
attraverso una serie di stampe e di litografie, tra cui Aristide Bruant nel suo cabaret (1893), dove lo rappresenta con il suo mantello voluminoso, cappello a larghe tese e una sciarpa rossa intorno al collo.
La modernità delle rappresentazioni stilizzate, strutturate in superfici di colore omogenee gli procura una immediata e inaspettata celebrità. Lautrec intreccia relazioni amichevoli anche con la celebre stella del cabaret parigino Jane Avril, (1868-1943), che col suo gusto sofisticato apprezza a sua volta l’arte di Lautrec il quale la raffigura mentre frequenta un caffè-concerto sul manifesto Divan Japonais (1893). La ballerina Jane Avril è ritratta anche nel ruolo di un’intenditrice d’arte sulla copertina di L’Estampe originale, una pubblicazione che promuove la litografia a lui contemporanea (Copertina de “L’Estampe originale”, 1893).

Cover for L’Estampe originale, 1893, Lithograph (in six colours) on wove paper
Budapest, Galleria Nazionale (Szepmuveszeti Muzeum) ©Museum of Fine Arts, Budapest 2015

Le donne della notte “Alloggerò in un bordello…”
A Lautrec piace l’ambiente frivolo dei bordelli e tra il 1892 e il 1895 trascorre intere settimane nelle maison closes vicine all’Opéra e alla Borsa di Parigi. Qui osserva le ragazze per ore, mentre riposano, giocano a carte o si truccano: ama rappresentare la leggerezza dei bordelli e soprattutto quelle ragazze con le quali egli non deve vergognarsi del suo aspetto. La disinibita facilità con la quale queste donne svolgono il proprio lavoro, le rende ai suoi occhi le modelle ideali. In questa sezione, infatti, è esposta una serie di cromolitografie del 1896 intitolata Elles, considerata una delle opere migliori dell’artista, in
cui sono raffigurati con insolita empatia i momenti più intimi del mondo dei bordelli (Donna alla tinozza e La clownessa seduta, Mademoiselle Cha-U-Kao entrambe del 1896). Lautrec non trascura il tema dell’amore lesbico, che tratta con particolare sensibilità come in Il grande palco (1897).

08_The Seated Clowness (Mademoiselle Cha-U-Kao)

La grande loge

(a sinistra) The Seated Clowness (Mademoiselle Cha-U-Kao), 1896, Lithograph (in five colours) on wove paper. (a destra) The Large Theatre Box, 1897, Lithograph (in six colours) on wove paper Budapest, Galleria Nazionale (Szepmuveszeti Muzeum) ©Museum of Fine Arts, Budapest 2015

A teatro “Non importa quale sia lo spettacolo. A teatro sto sempre bene…”
Tra il 1893 e il 1896 Lautrec comincia ad essere parte attiva dell’elettrizzante mondo dello spettacolo, disegnando programmi di sala e raffigurando scene teatrali (Il palco dal mascherone dorato, 1893). È affascinato da Marcelle Lender, l’attrice del Théâtre des Variétés, il cui busto audacemente erotico stampato in otto colori rappresenta un capolavoro nella storia della litografia (Busto di Mademoiselle Marcelle Lender, 1895).
Nelle sue scene teatrali Lautrec riesce a rendere l’intensità dei drammi e delle commedie con movimenti efficaci ed energici contrasti di luci e ombre che traggono ispirazione sia dalle xilografie giapponesi sia dai palchi teatrali di Daumier (Idillio principesco, 1897).

Bust of Mademoiselle Marcelle Lender, 1895, Lithograph (in eight colours)
Budapest, Galleria Nazionale (Szepmuveszeti Muzeum)
©Museum of Fine Arts, Budapest 2015